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'I debolmente positivi non infettano, stop all’isolamento per oltre 15 mila in Lombardia'

"I debolmente positivi non infettano, stop all’isolamento per oltre 15 mila in Lombardia"

Il virologo Fausto Baldanti del San Matteo di Pavia: "La nostra ricerca potrebbe permettere agli oltre 15 mila guariti ancora oggi in isolamento in Lombardia di tornare al lavoro e alla socialità"

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«Nei pazienti che hanno superato i sintomi il virus ha una carica bassa, dunque chi è guarito non è più contagioso», spiega il virologo Fausto Baldanti del San Matteo di Pavia al Corriere della Sera. Secondo una ricerca dello stesso ospedale, svolta con la collaborazione del Policlinico di Milano, del Santa Maria delle Scotte di Siena, dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna e dell’Usl di Piacenza, i “debolmente positivi” non sono più infetti.

«L’abbiamo scoperto mettendo dei campioni di virus di 280 tamponi in coltura e abbiamo visto che non è più in grado di infettare le cellule se non per la percentuale minima del 3% dei casi».

La conclusione — se raccolta dall’Istituto superiore di sanità — potrebbe permettere di tornare al lavoro e alla socialità agli oltre 15 mila guariti ancora oggi in isolamento in Lombardia.

«Il tampone dei pazienti può risultare ancora positivo perché restano residui di virus — sottolinea Baldanti — ma senza più capacità di contagiare».

Ma chi sono concretamente i «debolmente positivi»? Secondo Baldanti, saperlo potrebbe contribuire a ridimensionare i numeri “allarmistici” della Lombardia, dato che la metà dei positivi che si rintracciano ogni giorno sono “debolmente positivi”.

«La stragrande maggioranza sono malati vecchi, scoperti con il test sierologico».

Fonte: huffingtonpost.it


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