"Il caro bollette ha già bruciato 2 miliardi. Si rischia il blocco delle imprese".
Hanno programmato di fermare la produzione per almeno venti giorni a gennaio e febbraio.
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Condividi su:Soprattutto - segnala Confindustria - quelle dei settori a maggiore intensità energetica: le fonderie, le acciaierie, le cartiere, le aziende chimiche, ancora quelle che lavorano la ceramica, il vetro e il cemento. In tutto impiegano circa 430mila lavoratori, che salgono a 800mila se si prende in considerazione l’indotto. Il calcolo di quante sono quelle che hanno calendarizzato la chiusura al 23 dicembre è in via di definizione, ma Alessandro Fontana, direttore del Centro studi di viale dell’Astronomia, anticipa a Huffpost qual è il rischio immediato: bruciare 2 miliardi di valore aggiunto. E se teniamo conto di quelle che hanno programmato chiusure dal 23 dicembre a oggi, il rischio è ben superiore.
Siamo in una tempesta quasi perfetta. Il problema principale è costituito dai prezzi dell’energia: se non si interviene il prima possibile, il rischio è quello di un blocco totale.