A Dubai arriva un’immensa luna artificiale coperta di schermi (di cui non avevamo affatto bisogno)

Nel 2022 l’Arabia Saudita stava progettando la costruzione di uno specchio lungo 170 km in grado di ospitare 9 milioni di persone, con un costo di costruzione stimato in 500 miliardi di dollari. Eppure è Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, che vedrà realizzato un progetto così titanico.

Lo studio di architettura Moon World Resorts Inc. ha infatti presentato i piani per un’immensa luna artificiale. Nulla a che fare con un satellite e con l’astrologia, quanto un complesso alberghiero alto 224 metri e con una circonferenza di 662 metri.

Una sfera che ospiterà non meno di 4.000 suite, ristoranti, locali notturni, una sala concerti, un centro commerciale e molti altri servizi, come se fosse una vera e propria cittadina. Per realizzarla ci si è ispirati alle astronavi.

Per questo motivo, nel momento in cui i visitatori saranno all’interno della Luna, non potranno vedere cosa c’è all’esterno. Ma niente paura perché, oltre ad immaginarselo, ci saranno migliaia di schermi che illustreranno i colori grigi della Luna o vari paesaggi.

Sono tante le preoccupazioni in termini di impatto ambientale

Nel caso tutto questo non avesse attirato abbastanza curiosità, ci sarà molto di più di un semplice hotel. La luna artificiale di Dubai, infatti, avrà uno spazio dedicato all’addestramento degli astronauti. Ci si potrà anche allenare a camminare sulla Luna, a patto che si paghi 474 euro.

Per quanto riguarda il completamento di tutto ciò, la fine dei lavori è prevista per il 2030, con un budget enorme: ben 5 miliardi di dollari. Ma dopo aver illustrato le caratteristiche di questo colossale progetto, iniziato nel 2020, non ci resta che farci qualche domanda.

Era davvero necessario tutto ciò per soddisfare la curiosità di persone con grande disponibilità economica? A conti fatti, assolutamente no. E infatti questa luna artificiale sta sollevando enormi polemiche e tantissime critiche ponendo grandi perplessità in termini di impatto ambientale. Un progetto dunque visionario, ma in totale contraddizione con la necessità attuale di preservare il Pianeta (quello reale) in cui viviamo davvero.