Arrivano gli assistenti civici a controllare gli affollamenti
Non faranno multe o sanzioni perché non sono vigili. Il compito degli assistenti civici che compariranno in tutta Italia sarà quello di monitorare, informare e dare aiuto, magari indicando una strada alternativa o dicendo che la piazza è già troppo affollata o facendo attendere per l’ingresso alle aree gioco
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Condividi su:C’è chi li ha chiamati facilitatori della fase due, ma anche chi, sui social, li ha definiti sceriffi anche se la nota del ministero dice che dovranno utilizzare la gentilezza. Sono quelli che devono evitare o segnalare gli assembramenti, dare informazioni sulle regole da seguire, ricordare di indossare le mascherine.
Dovrebbero controllare gli ingressi dei parchi e dei giardini, monitorare le presente nelle aree gioco e nei mercati, osservare gli accessi alle spiagge libere e, la sera, anche nelle piazze e nelle più frequentate.
Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha firmato un protocollo con il presidente dell’Associazione dei comuni italiani Antonio Decaro, sindaco di Bari, per il reclutamento di 60mila persone in tutta Italia. Saranno volontari addette al controllo dei luoghi più a rischio assembramento. A coordinarli sarà la Protezione civile delle varie città.
Non è previsto compenso a parte l’assicurazione pagata dalla Protezione Civile. Possono partecipare al bando anche disoccupati in cassa integrazione e chi ha il reddito di cittadinanza, il cui impiego gratuito da parte dei comuni in servizi è previsto dalla legge, ma non era mai stato applicato.
Lavoreranno 3 giorni a settimana per un massimo di 16 ore in totale per ora fino al 31 luglio 2020, data della fine dello stato di emergenza. Avranno indosso una pettorina con la scritta «assistenti civici», il logo di comune e protezione civile.
Decaro ha spiegato che «è un’opportunità per tutti di partecipare alla Fase 2 facendo ognuno la propria parte». Rispondere alla chiamata è una dimostrazione di senso civico per il ministro Boccia. Favorevoli all’utilizzo di chi percepisce il reddito di cittadinanza anche i sindacati.
Fonte: vanityfair.it