Barletta, sciami di coccinelle tra invasione e stupore
Non passa inosservato l’assembramento di coccinelle che ha praticamente invaso il territorio. Dove si posano? Anche su balconi, ombrelloni, occhiali, cellulari e tanto altro.
Condividi su:Una presenza che crea felicità almeno in chi crede che portino bene. Per chiarire la presenza sul territorio la Gazzetta ha intervistato Fabio Santeramo professore associato presso il Dipartimento di Scienze agrarie, degli alimenti e dell'ambiente dell'Università di Foggia.
Professor Santeramo come mai questa massiccia presenza di coccinelle?
«La presenza di coccinelle è un fenomeno naturale che non deve destare preoccupazioni. Come numerose altre specie di insetti, le coccinelle hanno cicli biologici legati a stagionalità e condizioni meteorologiche. In genere le infestazioni di coccinelle si verificano in estate, o a inizio dell’autunno, periodo nel quale le coccinelle trovano riparo presso case ed edifici per svernare. Ulteriori infestazioni sono spesso riscontrate in primavera quando il clima tende ad essere più mite, condizione che spinge gli insetti a riprendere le attività vitali».
Le cause?
«La presenza è verosimilmente legata all’avvicinarsi del periodo estivo e alle attuali condizioni metereologiche. Ma non solo: le coccinelle che trovano un buon sito di svernamento producono un feromone attraente. Tale attrattivo chimico stimola le coccinelle a tornare in quel sito anno dopo anno. Vi sono altre curiosità interessanti: le coccinelle sono più attratte dagli edifici che ricevono l'esposizione solare pomeridiana sul lato sud e sud-ovest, e sono più attratte da strutture che hanno colori contrastanti, chiari e scuri, nella combinazione di colori».
Per quanto altro tempo ancora ci sarà il fenomeno?
«Sebbene non sia possibile fare previsioni certe, è verosimile che la presenza “eccessiva” di coccinelle sarà circoscritta a un tempo limitato. Non occorre quindi preoccuparsi, né immaginare alcun tipo di intervento. Difatti le coccinelle sono non solo innocue per l’uomo, ma anche utili per l’ambiente e per le colture agrarie, essendo predatori naturali di afidi e altri insetti dannosi per le piante. Sarebbe quindi opportuno non “disturbare” le coccinelle “invadenti”, ma lasciare che continuino la loro attività biologica».
Altre problematiche?
«Come già accennato, la presenza intensiva di coccinelle è un fenomeno naturale, ciclico, e che non provoca danni per l’uomo né per l’agricoltura, tantomeno per l’ambiente. Sono tuttavia una presenza - alla quale non sembriamo essere più abituati - che deve farci riflettere sulla simbiosi che lega attività umane e natura, e sulla necessità di preservare i delicati equilibri dell’ecosistema in cui viviamo, e del quale siamo ospiti, spesso invadenti».
Fonte: lagazzettadelmezzogiorno.it