Curvy Pride, contro gli stereotipi la resilienza dei corpi morbidi
Affermare la cultura della pluralità dei modelli di bellezza contro bullismo e discriminazioni: la storia di Curvy Pride nasce da qui, quando un centinaio di donne il 1 giugno 2013 realizzano la scritta umana “Curvy” in Piazza Maggiore a Bologna per lanciare un messaggio.
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Condividi su:Quel flash mob è stato una dichiarazione di orgoglio morbido, ne sono seguiti altri due, uno sempre a Bologna nel 2014 e l’altro a Milano nel 2015. Da qui l’idea di creare un’Associazione che non disperdesse l’ondata di rivalsa, allegria e voglia di lottare delle persone che hanno attivamente partecipato alle iniziative.
Continua ad essere un punto di riferimento per donne e uomini che vogliono riappropriarsi del rapporto con il proprio corpo senza essere condizionati dal giudizio degli altri per vivere con gioia e pienezza la propria vita. Attraverso eventi, workshop, blog, libri e tanto altro aiuta le persone ad accettarsi e amarsi, sperimentando “le novità e lo straordinario della vita”, a comprendere che tutti hanno hanno diritto di essere felici, sempre. Molti sono i progetti e le iniziative all’orizzonte, come il libro “La mia resilienza in un corpo morbido” di Marianna Lo Preiato.
Nel 2020 ci saranno due nuove edizioni di Pizzaecurve, un evento che coinvolge migliaia di persone che si danno appuntamento in pizzeria lo stesso giorno alla stessa ora ma in contemporanea in molte città italiane, e non solo. Lo scopo è conoscersi, uscire dai social per incontrarsi veramente e affermare che mangiare una pizza ogni tanto non fa affatto male.
Curvy Pride, di cui Marianna è Presidente, è "dare voce alle tante donne, ma anche agli uomini, che hanno vissuto e vivono sulla loro pelle il peso di una storia che fa male più di una malattia da cui non si riesce a guarire. Che sia di non accettazione, di discriminazione, di silenzio forzato, di vergogna, di bullismo, di emarginazione, di solitudine, diversità sessuale, di disagio, di abbandono o anche solo di ribellione agli stereotipi che ci complicano l’esistenza dal buongiorno alla buonanotte".
Come scrive la dottoressa Valeria Strada, psicologa e psicoterapeuta relazionale, nella postfazione “Marianna della sua fragilità ne ha fatto un punto di forza”. Questa forza adesso è anche un punto di partenza.
Rispetto a qualche anno fa anche la moda, per quanto lentamente, sta diventando più inclusiva.
Fonte: Ansa