Dalla Peste alla Spagnola, il negazionista non manca mai
La professoressa Lippi ci racconta come nei secoli tante pandemia sono state negate.
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Condividi su:La professoressa Lippi ci racconta come nei secoli tante pandemia sono state negate, talvolta per motivi politici. "Mentalmente è un meccanismo di difesa", spiegano gli psicologi Eve e Mark Whitmore.
I negazionisti non sono un prodotto della contemporaneità. Dalla Peste alla Spagnola, il meccanismo psicologico del rifiuto della realtà è arrivato sino in epoca Covid. Sebbene il mondo conti ormai 50.030.121 casi confermati dall’inizio della pandemia, infatti, è evidente che esistano persone che, più o meno velatamente, neghino l’esistenza del Coronavirus. I “negazionisti”, come abbiamo imparato a chiamarli, attribuiscono a complotti di vario tipo il panico generale e l’allerta mondiale scatenati dalla pandemia, rifiutando di fatto di riconoscere e accettare l’esistenza del problema. Le cause che, a loro avviso, spiegherebbero l’origine del complotto sono diverse: un’operazione pianificata dai “poteri forti” con la complicità delle forze politiche per imporre un regime di sorveglianza autoritario; la creazione del virus in maniera artificiale in un laboratorio di Wuhan; le reti 5G che indebolirebbero il nostro sistema immunitario, rendendoci quindi più esposti al coronavirus e faciliterebbero la diffusione dei batteri; addirittura la complicità di Bill Gates nella fabbricazione in laboratorio del Covid 19 per poter speculare su un vaccino.
Ipotesi che a una mente “scientista”, propria cioè di chi ritiene come unico sapere valido quello delle scienze fisiche e sperimentali, possono sembrare quanto meno bizzarre e fantasiose, se non addirittura assurde e nocive. Grazie ai social network e alla velocità delle informazioni nell’epoca di internet, poi, la circolazione delle opinioni dei negazionisti del Covid ha avuto vita facile, permettendo la creazione di un fronte compatto e non così esiguo come si potrebbe pensare. A ben guardare, però, il rifiuto e la negazione di una pandemia non è tema dei nostri giorni, ma ha accompagnato l’uomo in ogni epoca. Le ragioni? Essenzialmente due: economiche e psicologiche.
Secondo gli psicologi Eve e Mark Whitmore, la “negazione” infatti “non sarebbe altro che un meccanismo di difesa. In un’intervista alla Cnn, infatti, spiegano che “quando si trovano in periodi di particolare stress e ansia e c’è una minaccia, le persone sviluppano strategie per proteggere se stesse, il loro senso di sicurezza. E uno di questi è semplicemente negare l’esistenza della fonte minacciosa”.
Fonte: huffingtonpost.it