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Gli allevamenti intensivi hanno causato la maggior parte delle malattie infettive. “Rischiamo altre pandemie”, avvertono gli esperti

Gli allevamenti intensivi hanno causato la maggior parte delle malattie infettive. “Rischiamo altre pandemie”, avvertono gli esperti

Gli allevamenti intensivi, negli ultimi dieci anni, sono stati il terreno fertile per lo sviluppo di nuove malattie infettive che dagli animali, segregati in minuscole gabbie e costretti a vivere tra escrementi e topi, sono poi arrivate all’uomo. Gli esperti avvertono che la situazione è critica e continuando così, c’è il rischio di nuovi e diversi focolai.

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Animali o alimenti di origine animale come punto di partenza per malattie emergenti. Secondo Greenpeace, oltre il 70% della superficie agricola della Terra è destinato alla produzione di carne e prodotti di origine animale, considerando i pascoli, le coltivazioni per la mangimistica e gli allevamenti. L’allevamento degli animali e l’agricoltura industriale sono il principale motore della distruzione globale delle foreste e i ricercatori stimano che il 31% delle epidemie di malattie emergenti siano legate al cambiamento nell’uso del suolo – tra queste HIV, Ebola e Zika – collegati all’invasione umana nelle foreste pluviali tropicali.

Si stima che il 73% di tutte le malattie infettive emergenti provenga da animali e che gli animali allevati trasmettano agli esseri umani un grande numero di virus, come i coronavirus e i virus dell’influenza. Questo sembra particolarmente vero per gli allevamenti intensivi di pollame e suini, nei quali gli animali sono tenuti a stretto contatto e in numero molto elevato, oltre che movimentati su grandi distanze, possano far aumentare la trasmissione di malattie.

Mentre sono in corso campagne a livello globale che chiedono la chiusura dei wet market, ovvero i mercati dell’umido che, secondo buona parte degli scienziati, sarebbero all’origine della pandemia di coronavirus che ha ucciso oltre 270.000 persone in tutto il mondo, anche Nazioni Unite e Efsa, individuano animali o alimenti di origine animale come punto di partenza per malattie emergenti, come Covid-19. Ma anche gli allevamenti intensivi giocherebbero un ruolo chiave per la riproduzione di ceppi di influenza altamente virulenti.

“Le malattie trasmesse direttamente o indirettamente dagli animali – incluso il bestiame – agli esseri umani sono chiamate zoonosi. Una grande proporzione di tutte le malattie infettive negli esseri umani proviene da animali”, ha detto a Indipendent Valentina Rizzi, esperta in malattie Efsa.

Fonte: Greenme


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