Holiday Lockdown. Si scappa dalla città per "chiudersi" altrove. Costa meno ed è più bello
La fuga verso le seconde case è iniziata.
Condividi su:La fuga verso le seconde case è iniziata, così come la ricerca di un posto confortevole, magari in campagna e con spazi aperti, dove trascorrere il prossimo, ipotetico confinamento. “Gli italiani, questa volta, non vogliono farsi trovare impreparati. Si stanno organizzando”: Marco Celani, presidente AIGAB Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi e AD di Italianway, il primo player italiano del settore degli affitti brevi, commenta così ad HuffPost quel fenomeno che potremmo chiamare “holiday lockdown”: “Le persone si chiedono: ‘Dove me lo faccio il lockdown? A Roma, Milano, Torino, dove abito, oppure me lo faccio lontano dal caos cittadino?’. C’è chi si trasferisce nel paesino della nonna dove ha una seconda casa, chi torna al Sud, c’è il milanese che decide di affittare un casale in Umbria o in Toscana per tre settimane (‘e se prolungano il lockdown poi vediamo’), c’è chi preferisce non allontanarsi troppo, ma vuole comunque cambiare scenario, memore della clausura di marzo e aprile”.
È il caso di Antonio Petrone, 43 anni, di Lucera, storico dell’arte, che questo confinamento ha deciso di organizzarselo in anticipo e che su Facebook ha addirittura lanciato un appello: “AAA cercasi coinquilini per il prossimo lockdown (non è uno scherzo) - scrive -. Speriamo di no, ma sento che il prossimo lockdown è alle porte e io non ho nessuna voglia di passarlo in casa da solo: l’esperienza Zen l’ho già fatta e lievitare in salotto non è poi così divertente. Dunque propongo: affittiamo un grande casolare tra gli alberi, con camini e tante stanze. Si preferiranno musicisti, attori, filosofi, artigiani e camminatori, ma sono benvenuti tutti purché simpatici e intelligenti”. Le adesioni - ci racconta - sono arrivate numerose: “Il primo lockdown è stato imprevisto e anche molto duro. Ora sappiamo a cosa andiamo incontro. La mia idea nasce dalla voglia di risolvere due dei problemi più grandi: la solitudine e la sensazione di non respirare, di non poter uscire all’aria aperta. Abbiamo trovato una casa meravigliosa, nel Gargano, rigorosamente vista mare e con molti spazi comuni dove incontrarci”.
Fonte: huffingtonpost.it