Irlanda, 9mila bambini morti nelle case per ragazze madri: il ‘mea culpa’ di Dublino su 76 anni di maltrattamenti
Il bisogno di chiedere e ottenere giustizia.
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Condividi su:Il bisogno di chiedere e ottenere giustizia, nonché di fare luce sulla verità, era esploso nel 2017, quando a Tuam, nella contea di Galway, era stata scoperta una fossa comune nei pressi di quella che, decenni prima, era una casa per ragazze madri. Soffocati dalla terra, sono stati rinvenuti i resti di circa 800 bambini, transitati da una delle mother and baby home sparse in tutta Irlanda e gestite soprattutto da suore. Lì venivano ospitate le donne che avevano avuto figli al di fuori del matrimonio, i loro bambini e anche molti orfani, con lo scopo di tenerli lontani dalla società.
E ora l’intreccio di abusi e violenze subite in queste strutture dal 1922 al 1998 – anno in cui venne chiusa l’ultima – viene alla luce in un rapporto di 3mila pagine che è la dichiarazione d’accusa finale sui maltrattamenti storici compiuti in un Paese che vuole fare ‘mea culpa’ per un passato tornato di recente alla luce, in tutto il suo orrore. Che ha portato alla morte – si calcola – di 9000 bambini o neonati perché sottoposti a terribili condizioni di vita. Un dossier che è il frutto delle ultime investigazioni affidate a una commissione indipendente: 5 anni di ricerche fra racconti e testimonianze da cui sono emerse esperienze ai limiti dell’orrore.
E ora l’intreccio di abusi e violenze subite in queste strutture dal 1922 al 1998 – anno in cui venne chiusa l’ultima – viene alla luce in un rapporto di 3mila pagine che è la dichiarazione d’accusa finale sui maltrattamenti storici compiuti in un Paese che vuole fare ‘mea culpa’ per un passato tornato di recente alla luce, in tutto il suo orrore.
Chi viveva nelle mother and baby homes soffriva di malnutrizione, malattie e miseria, con altissimi livelli di mortalità. Ma le colpe di questo sistema, che ha funzionato per oltre 70 anni, non ricadono solo su preti e suore bensì sull’intera società irlandese che in passato rifiutava i bambini nati al di fuori del matrimonio.
Fonte: ilfattoquotidiano.it