La musica all'asilo nido sviluppa il linguaggio
La stimolazione musicale nei bambini dagli zero ai tre anni favorisce l'accrescimento delle capacità innate che altrimenti andrebbero perse nel giro di qualche anno. La neuroscienziata: "È tra le attività per la psicomotricità più efficaci per la memoria verbale e a breve termine e l'abilità spazio-temporale".
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Condividi su:Quando si sente parlare di corsi di musica per bambini si pensa immediatamente a lezioni per insegnare a cantare o a suonare uno strumento.
Perciò quando il corso viene proposto in un asilo nido, a piccoli dai sei mesi ai 3 anni, si resta perplessi, con il pensiero che corre verso la formazione di un enfant prodige, alla Mozart.
Non viene in mente invece a quanto la musica possa letteralmente avvolgere il piccolo e aiutarlo a sviluppare delle capacità innate che altrimenti perderebbe nel giro di qualche anno.
Il metodo gordoniano
In Italia negli ultimi anni si è diffusa sempre di più l'organizzazione di corsi di musica che fanno stare il bambino "nella musica". Non si tratta di un mero ascolto casuale di canzoncine o motivetti ma l'ascolto di melodie ben precise, brevi, vocali e strumentali.
La teoria di Edwin E. Gordon, Music Learning Theory, è orientata alla musica più che a un aspetto pedagogico più ampio, sul modello montessoriano. Si è sviluppata negli Stati Uniti più di venti anni fa e nei primi anni Duemila è approdata in Italia, dove è particolarmente diffusa rispetto al resto d'Europa perché sono tanti i musicisti italiani che si sono recati negli Usa per studiarlo e portarlo nel nostro Paese.
"Gordon analizzava come i bambini, anche i neonati, 'stavano nella musica'- spiega Annamaria Diroma, musicista e didatta, docente di flauto presso la Scuola Secondaria che collabora con l’Associazione Musica Nova e che proprio in Mlt si è laureata al Dams quasi venti anni fa. "Le parole vengono superate dalla melodia e dal ritmo, scanditi da sillabe neutre.
Viene elaborato un linguaggio musicale basato su costruzioni sintattiche e armoniche lineari e neutre, che attirano l'attenzione del bambino.
Per Gordon l'apprendimento del linguaggio musicale è equiparato a quello del linguaggio".
Fonte: repubblica.it