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L’appello alle Nazioni Unite: “Chiudete i wet market, l’inferno degli animali dove nascono virus e pandemie”

L’appello alle Nazioni Unite: “Chiudete i wet market, l’inferno degli animali dove nascono virus e pandemie”

Un vero inferno per gli animali che vivono le loro ultime ore di vita nel terrore, assistendo alle brutali uccisioni dei loro simili fatte al momento per soddisfare i clienti che desiderano carne appena macellata.

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«Gli scienziati stimano che più di 6 su 10 malattie infettive conosciute dagli esseri umani sono state diffuse dal contatto con gli animali, e 3 su 4 delle nuove o emergenti malattie infettive provengono dagli animali» spiega il Centers for Disease Control and Prevention. E, come se fosse una bomba a orologeria, i wet market sono una costante fonte di pericolo così come dimostra l’attuale pandemia di coronavirus che sta contagiando e uccidendo persone in quasi tutte le parti del mondo.

Il nome wet market – letteralmente “mercati umidi” – deriva in parte dal sangue, dalle viscere, dalle squame e dall’acqua che bagnano i pavimenti delle bancarelle. Un vero inferno per gli animali che vivono le loro ultime ore di vita nel terrore, assistendo alle brutali uccisioni dei loro simili fatte al momento per soddisfare i clienti che desiderano carne appena macellata.

Gli investigatori di Animal Equality hanno realizzato filmati inediti nei wet market di Cina, Vietnam e India e le immagini sono difficili da guardare: cani, gatti, capre, galline, cervi, procioni, coccodrilli e rane vengono tenuti in condizioni allucinanti, ammassati uno sull’altro nella totale sporcizia.

Fonte: La Stampa


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