Le donne saranno le prime a reagire all'emergenza
Le donne biologicamente e anche per opportunità saranno le prime a reagire a questa emergenza, saranno quelle che porteranno il loro soccorso ed il loro talento organizzativo a risolvere le prime fasi della crisi.
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Condividi su:Grandi assenti da comitati e processi decisionali per la ricostruzione post lockdown? Per Ilaria Capua “le donne saranno le prime a reagire a questa emergenza, saranno quelle che porteranno il loro soccorso ed il loro talento organizzativo a risolvere le prime fasi della crisi”.
La virologa più famosa d’Italia, direttrice della One Health Center of Excellence dell’Università della Florida, dice subito che non intende alimentare polemiche perché la fase è delicata - “c’è già molto da fare e abbastanza problemi” - ma, com’è sua abitudine, non si sottrae alla riflessione.
Il tema è caldo, da più parti negli ultimi giorni associazioni femministe e donne impegnate in politica e nelle istituzioni hanno fatto notare, stigmatizzandola, la mancata parità di genere nei tanti gruppi di esperti incaricati di far ripartire il Paese dopo l’emergenza Covid19. Si è infiammata di nuovo la discussione sulla reale utilità delle quote rosa - sono o non sono un recinto, ghettizzano le donne o sono necessarie a garantire loro una presenza altrimenti negata? - la senatrice Emma Bonino in un’intervista amara al Corriere della sera ha dichiarato: “Se c’è qualcuno che in queste settimane si è preso sulle spalle gli equilibri famigliari, ha dovuto conciliare tempo di lavoro e di vita, beh, quelle sono state le donne. E tu oggi le vuoi tenere fuori dalle decisioni sull’Italia che verrà?”.
“Questa pandemia ci ha regalato del tempo inatteso e ci ha regalato degli spazi di riflessione nuovi e anche delle consapevolezze nuove - spiega Ilaria Capua - Una di queste è che le donne biologicamente e anche per opportunità saranno le prime a reagire a questa emergenza, saranno quelle che porteranno il loro soccorso ed il loro talento organizzativo a risolvere le prime fasi della crisi”. Poi, stringendo lo sguardo sul nostro Paese, si focalizza sul talento. “In Italia ce n’è tanto. C’è tanto talento maschile, c’è anche tantissimo talento femminile”, scandisce Capua e subito dopo invita ad attivarsi per “non perderlo” e “valorizzarlo”.
“Per fare una volta un piacere al Paese e per non trasformare in un investimento morto tutti quei soldi che si spendono per formare le nostre ragazze, le nostre figlie, le nostre sorelle, anche le nostre mamme - ci sono delle donne che tornano a studiare magari più avanti nella vita - non perdiamolo questo talento, che è importante. Valorizzarlo è un atto di grande civiltà perché - è la conclusione - se le donne sono più gratificate, sono più indipendenti e si è tutti più liberi e più contenti”.
Fonte: Huffpost