Mauro Ferraresi: "Effetto Covid: prima compravamo tempo, ora spazio"
Mentre in epoca pre-Covid noi tutti cercavamo di comprare tempo, magari viaggiando in altà velocità o usando la tecnologia per le nostre faccende quotidiane, adesso siamo costretti invece ad acquistare spazio. Sbaglio?
Condividi su:Professore Ferraresi, diversi proprietari di stabilimenti balneari sono costretti ad ammettere chequest’estate ci sarà un caro-ombrellone: i prezzi aumenteranno fra il 10 e il 20 per cento. Sostengono sia dovuto al fatto che col Covid sono costretti ad aumentare lo spazio per famiglia, da 5 a 10 metri quadrati.
Mi sembra che sia solamente uno dei tanti esempi di come il virus ci costringe a modificare il nostro rapporto con lo spazio. Mentre in epoca pre-Covid noi tutti cercavamo di comprare tempo, magari viaggiando in altà velocità o usando la tecnologia per le nostre faccende quotidiane, adesso siamo costretti invece ad acquistare spazio. Sbaglio?
Interpretazione corretta. Lo spazio è ora diventata una risorsa scarsa, proprio come lo era prima il tempo. Mi ricordo una bellissima frase pronunciata da un grande imprenditore anni fa: “Noi non andiamo in posti diversi da quelli che frequentano i borghesi, ma ci andiamo prima e molto più comodamente”.
Rappresenta bene un mondo che voleva più tempo, lo acquistava. Adesso forse dovremmo sostituire la dimensione temporale con quella spaziale. Compreremo spazio, ne avremo bisogno. In generale il Covid ha già portato grandi novità nel nostro modo di vivere. Le ho sintetizzate nell’acronimo SSTAI: Sanificazione, Sedentarietà, Telelavoro-teleamicizia-teleamore, A casa, Internet. Ebbene, le prime due esse ci raccontano proprio come è cambiato il nostro rapporto con lo spazio.
Fonte: Huffpost