Muti a Conte: "Teatro e musica sono cibo spirituale senza il quale la società si abbrutisce"
Sul Corriere la lettera del direttore d’orchestra al premier: "Ci ripensi. L’impoverimento della mente e dello spirito è pericoloso e nuoce anche alla salute del corpo"
Condividi su:“Chiudere le sale da concerto e i teatri è decisione grave. L’impoverimento della mente e dello spirito è pericoloso e nuoce anche alla salute del corpo”. Lo scrive il direttore d’orchestra Riccardo Muti in una lettera al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, pubblicata sul Corriere della Sera.
“Egregio presidente Conte - scrive Muti - pur comprendendo la sua difficile responsabilità in questo lungo e tragico periodo per il nostro Paese, con la necessità improrogabile di salvaguardare la salute, bene supremo, dei nostri concittadini, sento il bisogno di rivolgerLe un appello accorato”.
Muti stigmatizza come espressione di “ignoranza, incultura e mancanza di sensibilità” il fatto che alcuni rappresentanti di governo avrebbero definito “superflua” e osserva che la decisione di chiudere teatri e sale da concerto “non tiene in considerazione i sacrifici, le sofferenze e le responsabilità di fronte alla società civile di migliaia di Artisti e Lavoratori di tutti i vari settori dello spettacolo, che certamente oggi si sentono offesi nella loro dignità professionale e pieni di apprensione per il futuro della loro vita”.
“Le chiedo, sicuro di interpretare il pensiero non solo degli Artisti ma anche di gran parte del pubblico, di ridare vita alle attività teatrali e musicali per quel bisogno di cibo spirituale senza il quale la società si abbrutisce. I teatri sono governati da persone consapevoli delle norme anti Covid e le misure di sicurezza indicate e raccomandate sono state sempre rispettate. Spero che lei possa accogliere questo appello, mentre, fiducioso, la saluto con viva cordialità”, conclude il maestro napoletano.
Fonte: huffingtonpost.it