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Perché riascoltiamo la musica dell’adolescenza: dopo i 30 anni smettiamo di cercare nuovi successi

Perché riascoltiamo la musica dell’adolescenza: dopo i 30 anni smettiamo di cercare nuovi successi

La musica è una cosa da giovani? Dipende dal punto di vista. Indubbiamente la fruizione della musica non ha età, dato che persino le case di riposo per anziani la utilizzano per scopi terapeutici.

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Secondo un’indagine condotta dalla Siae e dalla Federazione italiana pubblici esercizi però, chi ascolta di più la musica nel corso della settimana (oltre sei ore) sono le persone tra i 18 e i 24 anni, residenti al Nord Est e di sesso femminile. Chi ha più di 64 anni si limita ad ascoltare musica per un’ora circa alla settimana. Ma è la fascia 13-15 anni a fruirne di più, utilizzando per l’85 per cento i servizi in streaming. Internet ha dato una spinta forte: l’ascolto, per tutti, avviene ora attraverso i siti internet (39,5 per cento), a seguire c’è la radio (30,5 per cento) poi cd (8 per cento) e infine, all’ultimo posto, i vinili con il 2,8 per cento.

Che genere di musica viene ascoltata? Secondo le statistiche di Spotify ai vertici della classifica ci sono rap e hip hop. Ed è molto probabile che i giovani che ora amano questi due generi musicali li ascolteranno ancora quando a loro volta saranno ricoverati nelle case di riposo per anziani.

Una ricerca di Deezer, un provider di musica in streaming, ha infatti rivelato che dopo i 30 anni smettiamo di cercare nuovi successi. Dopo aver intervistato mille persone residenti in Gran Bretagna, i ricercatori hanno scoperto che oltre il 60 per cento rimanevano bloccati sulle stesse canzoni, riascoltandole ripetutamente mentre il 25 per cento ha addirittura dichiarato che non desiderava ascoltare musica al di fuori dei propri generi preferiti.

Fonte: businessinsider.com


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