Soriano nel Cimino, la torre che fu di Pasolini finisce in vendita. "Troppe spese". Il sindaco: "Potrebbe diventare un museo"
Speriamo che resti un bene pubblico.
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Condividi su:Un vero e proprio scrigno che per gli ultimi eredi dello scrittore ha dei costi di gestione insostenibili. Si gioca la carta delle istituzioni. "Speriamo che resti un bene pubblico"
Pier Paolo Pasolini se ne innamorò nel 1964, esplorando la Tuscia mentre girava Il Vangelo secondo Matteo, e sei anni più tardi ne diventò il proprietario. Oggi, però, la Torre di Chia è in vendita. Alle porte di Soriano nel Cimino, il ritiro in cui il poeta scrisse Petrolio e le Lettere luterane adesso ha un prezzo: chi vuole comprare i 185 metri quadrati in cui Pasolini nel 1974 passò il suo ultimo Capodanno con i fratelli Taviani e Bernardo Bertolucci deve staccare un assegno da 800 mila euro.
"Un sacrilegio... Pier Paolo non l'avrebbe mai data via. Ma i tempi sono quelli che sono " , ci rimugina su Ninetto Davoli. Che di quella dimora e delle estati con l'amico e il maestro ricorda tutto: "Era un rudere. La arredammo da zero, sul cucuzzolo di una montagnola del viterbese. C'era lo studio, tanti libri. Ma i ladri si sono portati via tutto, pure il soffitto di bronzo. Ora la Torre se ne sta da sola, infrattata in un bosco, dove si incrociano due fiumi".
Lì, tra cascate e mulini, ora si scopre che davvero tutto alla fine ha un prezzo. Persino il "posto eccezionalmente bello" che Pasolini disegnò con Dante Ferretti, futuro premio Oscar e ideatore di una dimora a due facce. Da una parte le mura antiche, dall'altra legno e vetro. Finestre lungo tutto l'affaccio sul parco per riempire di luce ogni angolo della casa.
Fonte: repubblica.it