Tarro ha la cura contro il Coronavirus: La sieroterapia sconfigge il virus in 48 ore
“Mi sto battendo per la sieroterapia che è la cosa più naturale di questo mondo. E funziona! Ci sono studi e interventi che lo dimostrano ampiamente”.
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Condividi su:Le dichiarazioni in merito al coronavirus del virologo napoletano Giulio Tarro non sono passate inosservate nella comunità scientifica: l’allievo di Albert Sabin, l’inventore del vaccino contro la poliomielite, afferma di aver già trovato la cura al covid-19 e che sarebbe in grado di sconfiggere il virus in soli due giorni.
Giulio Tarro fa parte di quell’eccellenza napoletana che porta alto in nome del meridione, tanto bistrattato in questi ultimi giorni. Insieme a Paolo Ascierto del Pascale di Napoli, sta mettendo a disposizione le sue intuizioni e il suo sapere per il bene del mondo intero.
Tarro è presidente della Commissione sulle biotecnologie della virosfera all’Unesco e nel 2018 è stato eletto virologo dell’anno.
Secondo lui l’epidemia dovuta al coronavirus sarebbe dovuta scomparire già molto tempo e dovremmo già essere ad una ‘vita abbastanza normale’.
“C’è la terapia” dice Tarro.
“Mi sto battendo per la sieroterapia che è la cosa più naturale di questo mondo. E funziona! Ci sono studi e interventi che lo dimostrano ampiamente”.
“Curarsi con gli anticorpi dei guariti. Si iniettano nei pazienti, anche quelli attaccati al respiratore o in situazioni gravi, 200 ml di plasma, e non ci sono problemi di incompatibilità, e le persone si salvano. In 48 ore non c’è più il virus” spiega.
“Io lo dico sulla base delle argomentazioni che lo possono dimostrare. C’è uno studio proprio dei cinesi che lo dimostra” -continua – “Poi ho pubblicato a fine gennaio, anche io, su una rivista scientifica Usa uno studio simile e proponevo come esempio l’utilizzo di questo tipo di terapia per il virus del Medio Oriente, dove purtroppo c’era una mortalità molto più alta di questo Coronavirus”.
“La sieroterapia viene attualmente usata con successo negli ospedali di Mantova, Pavia e Salerno. Ci siamo chiesti perché in Germania ci sono così pochi morti? Si sta usando sempre di più”.
Fonte: City Milano news